L’Associazione Italiana Guide e Scouts d’Europa Cattolici (della Federazione dello Scautismo Europeo – FSE) si è costituita in Roma nel 1976. Scopo dell’Associazione la formazione religiosa, morale e civica dei giovani, attraverso l’utilizzazione del metodo autentico e nello spirito del Movimento scout, ideato e realizzato dal fondatore dello scautismo Lord Baden Powell, nella tradizione dello scautismo cattolico italiano.
L’Associazione ha le seguenti caratteristiche:
ITALIANA
In quanto l’associazione, mira a dare alla comunità nazionale cittadini coscienti dei valori spirituali e culturali delle tradizioni e della storia della comunità stessa; che si sentano responsabili verso il bene comune e siano consapevoli del ruolo dell’Italia nel contesto degli altri popoli.
L’Associazione incoraggia nei giovani l’amicizia verso tutti gli uomini, indipendentemente da razza, nazionalità, ceto sociale, cultura o religione; li incoraggia altresì ad avvicinare e comprendere le esigenze, la cultura, le tradizioni delle varie popolazioni e a rispettare il territorio e l’ambiente naturale.
Pertanto l’associazione vuole formare giovani che siano convinti dei valori della democrazia, ed in particolare che siano rispettosi dei valori personali di ciascuno, che sappiano ragionare con la loro testa, che sappiano sostenere le proprie convinzioni nel rispetto delle idee altrui, che siano sempre pronti a collaborare con cristiano spirito di servizio.
CATTOLICA
In quanto, l’associazione vede nel mondo educativo scout uno strumento pedagogico particolarmente valido di apostolato, che le permette di collaborare, nell’ambito della pastorale ecclesiale, alla formazione della personalità cristiana dei suoi appartenenti.
La chiara professione della fede cattolica una delle scelte fondamentali che hanno spinto a costruire l’associazione.
Conseguentemente, la qualifica di “cattolica” vuole essere garanzia di uno sforzo costante di tutti i capi nel promuovere nei giovani la crescita cristiana attraverso l’approfondimento della fede insegnata dal Magistero della Chiesa e la promozione e lo stimolo ad un’intensa vita sacramentale e di partecipazione alla vita comunitaria della Chiesa.
L’Associazione vive la sua fedeltà a questa scelta attraverso tutte le sue espressioni – Capi, strutture e metodo – e assicura l’impegno di una costante verifica dei propri atteggiamenti e del proprio modo di essere nella comunione ecclesiale.
EDUCATIVA SECONDO IL METODO SCOUT
In quanto, l’associazione pone come preminente l’aspetto dell’educazione come fattore permanente, nella fedele realizzazione del metodo scout e nella leale collaborazione con le famiglie, alle quali riconosce la potestà primaria delle scelte educative e alle quali offre un servizio che consente ai giovani di realizzare la propria responsabilità per essere “buoni cristiani e buoni cittadini”.
Questo richiede, d’altro canto, da parte delle famiglie, un rapporto di fiducia verso l’Associazione e l’accettazione delle esigenze pedagogiche del metodo scout.
Adottando il metodo educativo scout, l’Associazione intende realizzare quello ideato dal fondatore dello scoutismo Lord Baden Powell, tramandatoci nei suoi scritti originali.
Oltre che agli scritti (e quindi al pensiero originale) di Baden Powell, l’associazione si rifà anche alla lunga esperienza e tradizione dello scoutismo cattolico, attraverso una realizzazione che tenga presenti le caratteristiche e le esigenze dei giovani a cui si rivolge, con i necessari aggiornamenti tecnici.
DI GUIDE E SCOUTS
Per raggiungere i suoi scopi educativi, l’Associazione mantiene l’unitarietà di spirito e di gestione, nelle sue strutture e nelle singole Unità.
Nei mezzi e nelle applicazioni pratiche essa si differenzia invece secondo le età ed il sesso, per le diverse esigenze, aspirazioni e problemi delle varie età e per tenere “debito conto, in tutto il ciclo educativo, della differenza di sesso e del fine particolare che all’uno e all’altro sesso la divina provvidenza ha stabilito nella famiglia e nella società”.
Le Unità della sezione femminile sono distinte in Cerchi di Coccinelle, Riparti di Guide e Fuochi di Scolte; quelle della sezione maschile, in Branchi di Lupetti, Riparti di Esploratori e Clan di Rover.
Di conseguenza, non ci possono essere Unità formate con soci di branche e sezioni diverse.
Ai fini dell’educazione all’altro, alla maturazione affettiva e allo sviluppo della capacità di amare, l’Associazione attua una specifica pedagogia che viene identificata con il termine “intereducazione”.
Pertanto con “intereducazione” intendiamo la “educazione all’altro” in senso lato, non necessariamente in riferimento ad una persona dell’altro sesso. In questo senso “l’altro” la persona incontrata, il compagno di scuola, l’amico, o, in ambito scout uno squadrigliere o un capo.
Inteso questo concetto in senso così ampio, si può dire che lo scoutismo fa costantemente intereducazione, in quanto educa i ragazzi e le ragazze a crescere e maturare prevalentemente nel rapporto con gli altri.
In questo tipo di educazione gioca un ruolo particolarmente importante l’educazione all’incontro con l’altro, quando diverso per sesso e, quindi, per sensibilità, per carattere e modo di essere.
Ecco il termine “Intereducazione” acquista spesso un significato più ristretto e più specifico: non più genericamente “educazione all’altro”, ma “educazione all’altro sesso”.
Intereducazione non significa “educare insieme”, quanto piuttosto educare all’altro partendo dallo sviluppo e dalla valorizzazione delle specificità proprie di ciascun individuo nel suo essere uomo e donna.
L’Associazione realizza questo principio operando tramite Unità distinte per età e per sesso.
Storicamente per qualificare questo tipo di educazione è stato spesso impropriamente usato il termine “educazione parallela”. Questa espressione nel sottolineare finalità comuni ed analogie metodologiche tra le due sezioni, suggerisce un rapporto statico di distinzione o, al più, di complementarità tra i due sessi che fuori e al di sotto delle intenzioni dell’Associazione.
L’educazione differenziata dettata dal voler rispettare e arricchire gli elementi tipici delle due personalità, maschile e femminile, ma non può essere fine a se stessa, risultando così uno sterile schematismo.
Esso proprio della fase iniziale della formazione e deve sfociare in una successiva fase di incontro e di collaborazione, la cui caratteristica lo scambio delle ricchezze proprie rispettivamente delle ragazze e dei ragazzi, la mutua interazione psicologica, affettiva, culturale e spirituale.
L’intereducazione propone un rapporto di viva interazione tra persone specificatamente diverse.
Altri aspetti dell’intereducazione sono l’apertura, intesa come trasmissione di vita autentica e generoso dono di sè, e la gradualità, intesa come rispetto delle leggi di sviluppo e crescita della persona.
DI LAICI
In quanto i componenti dell’Associazione, quali laici nella Chiesa-Popolo di Dio “hanno la loro parte attiva nella vita e nell’azione della Chiesa” partecipando “con animo concorde per cooperare alla instaurazione e perfezionamento dell’ordine temporale” nella sfera di azione che è loro congeniale, cioè la gioventù, la famiglia e la società civile nazionale ed internazionale.
L’Associazione quindi un’unione di laici “impegnati ad esercitare un apostolato individuale nelle diverse condizioni della loro vita” e un apostolato associativo, per essere di esempio e di utilità agli altri e contribuire all’azione salvifica della Chiesa.
APARTITICA
In quanto essa proclama la sua assoluta indipendenza dai partiti e dalle organizzazioni politiche: conscia della necessità di un’educazione integrale dei giovani, essa li stimolerà e li aiuterà a formarsi una visione cristiana dei problemi politici e sociali, per responsabilizzarli nella costruzione di una “città terrena” (la “polis”) a misura d’uomo.
I soci non possono intervenire in uniforme, nè in quanto membri dell’Associazione, a riunioni o manifestazioni di carattere politico, partitico o sindacale e in nessun caso possono coinvolgere l’Associazione stessa a fini che non sono quelli suoi propri fissati dalla Statuto; non possono inoltre essere dirigenti o attivisti di partiti o movimenti politici.
Ciò per il massimo rispetto della responsabilità primaria delle famiglie nell’azione educativa integrale dei suoi componenti; per il rispetto della libertà di coscienza dell’uomo, che implica un’azione educativa delicata e prudente dell’intelligenza e dei sentimenti, che sfocia nella capacità di “guidare la propria barca da soli”, riuscendo al fine a distinguere autonomamente le ideologie e le persone seriamente preparate al mandato rappresentativo ed idonee ad amministrare saggiamente il bene comune.
EUROPEA
In quanto l’Associazione si impegna ad educare ad una visione europea e mondiale, favorendo la conoscenza dei diversi popoli, delle loro culture, esigenze e realizzazioni e la collaborazione e l’amicizia tra tutte le nazioni.
L’Associazione pone il dinamismo della proposta educativa scout al servizio della costruzione dell’Europa, al di là delle barriere nazionali, così che si possa realizzare il “destino di questi popoli … in maniera migliore, secondo la profonda identità e per il bene di tutti … nel rispetto delle diverse correnti di civilizzazione e delle competenze proprie della società civile”.
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Associazione Italiana Guide e Scouts d’Europa Cattolici
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